Research Projects

Processi e contesti di cittadinanza attiva per e con le giovani generazioni. Elementi di architettura pedagogica e didattica nello scenario della "città diffusa".

Tipologia finanziamento Istituzionale

Ambito disciplinare Pedagogia

Ente Finanziatore ATENEO - Attività di Ricerca Istituzionali (EX 60%)

Data avvio: 30 September 2013

Data termine: 30 September 2016

Durata:

Abstract:

Nel nostro attuale contesto, la costruzione identitaria dei singoli e delle plurime comunità cui essi appartengono presenta ostacoli di varia natura (culturale, sociale, politica, economica, etica…). Realizzazione personale e convivenza civile sono messe alla prova da una crescente complessità, pervasa da derive funzionaliste ed efficientiste, che si ripercuote sulle diverse dimensioni dell’esistenza, singolarmente e globalmente intese, e sulle relazioni che soggetti e gruppi intrecciano con se stessi, gli altri, il mondo. Educazione e formazione ne risultano fortemente interpellate (soprattutto in rapporto alla realtà dell’infanzia che, negli ultimi decenni, ha visto progressivamente restringersi spazi, tempi, occasioni di libertà, autonomia, ludicità all’aperto, esplorazione spontanea, relazionalità informale, assunzione di responsabilità proporzionate…).
Teatro esemplare di nuove emergenze è l’ambiente urbano: ampie zone, centrali e periferiche, sembrano ignorare esigenze autentiche e indurre bisogni fittizi, finendo per compromettere la complessiva qualità di vita dei cittadini, adulti e minori, e la piena promozione della loro umanità. Aspetti particolari caratterizzano la cosiddetta città diffusa: venuta a sostituire i tradizionali conglomerati di piccola-media dimensione, essa presenta una conformazione (connotata da dispersione abitativa, parcellizzazione delle aree verdi, aumento delle distanze dalle abitazioni ai luoghi di studio e lavoro e ai servizi, inadeguatezza delle infrastrutture destinate alla mobilità pedonale e ciclabile…), che non facilita la crescita di identità individuali e collettive aperte e solidali. Pare anzi riproporre, se non acuire, quei tratti, che sembravano connotare solo le grandi città (dall’individualismo al conformismo, dall’intolleranza all’indifferenza, dalla rincorsa del possesso e del consumo all’insostenibilità ecologica…), i cui effetti indeboliscono il tessuto sociale, allentando i legami intra/inter-generazionali e colpendo soprattutto le categorie più vulnerabili (bambini, anziani, persone in situazione di svantaggio o disabilità).
Risulta dunque necessario e urgente recuperare condizioni ambientali favorevoli all’espressione, nelle circostanze date, della migliore umanità di tutti e ciascuno attraverso la promozione, da un lato, di socialità, relazionalità, solidarietà e, dall’altro, di autonomia, iniziativa, intraprendenza. Al riguardo diviene centrale garantire a singoli e gruppi, a partire dai contesti in cui vivono, un concreto e non episodico esercizio di cittadinanza attiva.

La presente ricerca si propone di approfondire tali questioni, dal punto di vista pedagogico-didattico, ponendo le basi contenutistiche e metodologiche per l’ideazione e attuazione di prassi, che consentano di promuovere la partecipazione democratica soprattutto delle generazioni più giovani. Soggetti privilegiati sono, infatti, bambini e adolescenti – cittadini toto iure secondo la Convention on the Rights of the Child (New York, 1989) – per i quali e con i quali le figure adulte che li accompagnano nella crescita sono chiamate a implementare, in contesti formali e non formali, adeguati percorsi educativi.
Nello specifico, gli obiettivi che il gruppo di ricerca vuol perseguire sono i seguenti:
- favorire la riscoperta, da parte di interlocutori adulti e non adulti, della base etico-giuridica dell’“arte del convivere” – costituita dai diritti e libertà fondamentali inerenti al principio di dignità umana – da declinare creativamente in situazione;
- riflettere sui diritti dei minori d’età approfondendo in particolare il diritto all’educazione – come sviluppo integrale e armonico delle potenzialità personali e interiorizzazione di valori fondanti – e il diritto di essere ascoltati e partecipare in ogni ambito di loro interesse;
- cogliere la portata innovativa del criterio di operare in favore dei soggetti in crescita mediante il loro costruttivo coinvolgimento (“per” e “con” bambini e adolescenti);
- promuovere dialogo e collaborazione tra generazioni e micro-generazioni;
- pervenire a un quadro di sintesi relativo alle criticità e alle opportunità rintracciabili, in rapporto all’infanzia, nel contesto urbano, in generale, e nella “città diffusa”, in particolare, caratterizzante, quest’ultima, anche ampie zone del Veneto;
- evidenziare e potenziare l’osmosi tra le caratteristiche della città sostenibile e le proposte dell’educazione-formazione;
- dare voce al “diritto” dei bambini alla città e alla natura;
- promuovere il sano protagonismo di giovani e giovanissimi alla vita di comunità cittadine secondo una logica di partecipazione democratica;
- individuare gli elementi pedagogici e didattici essenziali per progettare percorsi sia educativi per bambini e adolescenti sia formativi per le figure educative che operano al loro fianco.
I partecipanti al progetto intendono avvalersi di studi, ricerche e documenti elaborati a diverso livello, dall’internazionale al locale, ma pure degli esiti di un’indagine sul campo di carattere qualitativo (interviste ad adulti con ruolo educativo e forum con bambini e adolescenti), nonché, eventualmente, di carattere quantitativo (questionario ad adulti), in alcune aree della nostra Regione, su nuclei tematici attinenti a quanto appena esposto.
Il lavoro si prefigge, dunque, di accostare pedagogicamente considerazioni critiche sulla condizione di vita di infanzia e adolescenza, specie in ambito urbano, a spunti propositivi, volti a individuare criteri e orientamenti per un esercizio di reale partecipazione, nella quotidianità di vita, di bambini e bambine e ragazze e ragazzi. Ciò nella consapevolezza che il loro ascolto e apporto possono essere d’aiuto per ridisegnare il paesaggio urbano, per progettare e realizzare percorsi educativi a misura di bambino, per ricostruire la trama di reciprocità relazionale e solidarietà intergenerazionale di cui, oggi nelle nostre città, si avverte acuta la carenza.
Il fatto che a questi temi sia stato di recente dedicato un Rapporto annuale dell’Unicef – “La condizione dell’infanzia nel mondo 2012: Figli delle città” – ne attesta l’importanza e l’attualità.